Una stanca e corrosa vetrata multicolore scompiglia la luce in un arcobaleno di raggi che illuminano i dipinti floreali delle pareti di un piccolo e grazioso atrio ritardando l'oblio che
ormai dimora in questa signorile villa nella quale sembra che lo scorrere della vita si sia solo temporaneamente fermato.
Un antica leggenda narra che alla fine di ogni arcobaleno si trovi un tesoro e credo proprio di averlo trovato tante sono le sensazioni che hanno invaso il mio spirito
rendendo questa esplorazione un incredibile viaggio nell'essenza dell'essere.
Le notizie riguardo alla storia di Villa Arcobaleno sono veramente scarne, alcuni indizi portano a pensare che qua abbia trascorso una parte della propria esistenza una numerosa famiglia benestante, sobria, elegante nei modi e nell'anima che ad un certo punto, per motivi a me sconosciuti,
si è vista costretta a lasciare tutto il suo passato compreso un attestato di nozze d'argento che ancora silenzioso osserva il tempo e conserva i suoi racconti.
Il rispetto per questo luogo mi rende difficile anche il camminare sulle ormai sconnesse travi di legno e sulle decorate mattonelle che ingentiliscono i suoi spazi.
Fotografarla avendo come complici solo la luce e le ombre che l'arcobaleno genera non è facile ma decido che così debba essere,
non voglio alterare neanche un piccolo raggio luminoso, che sia lo scorrere delle ore a farlo.
Come al solito la visita è breve, forse troppo, ma per me che vivo di istanti è facile riempire lo zaino delle emozioni. Esco dallo stretto passaggio dal quale sono entrato l'arcobaleno non è sparito ha solo cambiato forme e colori.