La facciata da sola vale il biglietto, una villa, protetta da un manipolo di case, le cui pochissime informazioni che sono riuscito a raccogliere datano la costruzione attorno al 1500,
evidenti sono le trasformazioni subite nel tempo e gli usi a cui è stata adibita.
Rimango silenzioso ad osservarla, le sue forme sussurrano rispetto, ammirazione ed inquietudine.
Un anonimo ingresso , con alcune anonime stanze fanno pensare che il nulla sia contenuto là dentro se non il buio trafitto da fasci di luce abbaglianti che penetrano attraverso le poche finestre socchiuse.
In questo labirinto di scuri e di chiari ti ritrovi perduto e vaghi senza meta, riuscirò a ritrovare la strada?
Delle strette ed oscure scale invitano a salire e di colpo ti appare in tutto il suo splendore, chi sei veramente?
Percorro più volte il labirinto attraversando spesso le stesse stanze, trovandone di nuove e perdendole subito dopo, salgo e scendo, chiaro e scuro, sfarzo e normalità, non mi interessa più; trovare l'uscita vorrei sedermi sulle sue poltrone rosse e restare ad ascoltarla.