Nuda, spogliata di tutto, senza un graffio che non sia lavoro del tempo, senza un graffito,
un mobile devastato, oggetti e vestiti sparsi sui pavimenti, se vuoi raccontare questo luogo devi osservare i soffitti, i pavimenti, le pareti e le porte, immaginare puoi solo immaginare.
La quiete fuori e dentro è fragorosa così come la penombra in cui vivono le stanze è lucente, questo permette di immergersi in assoluta libertà, la fotografia è fatta di luci ed ombre ma è il silenzio che la comanda.
Il vialetto alberato che porta all'ingresso e due fanciulle bucoliche dipinte sulle pareti contrapposte del salone
principale realizzate da Galileo Chini (1873-1956), protagonista dello stile Liberty in Italia, hanno ispirato qualcuno a chiamarla la Villa dei Cipressi o delle Sentinelle.
Non ho incontrato nessuno del luogo a cui poter chiedere delle notizie e niente ho trovato di scritto riguardo alla sua storia,
ma in fondo va bene anche così silenzio e penombra sono stati le mie guide