Nessuna infomazione, niente dentro, solo piastrelle.
Una targa all'esterno ricorda che nel 1929 questa villa già esisteva e vi fu ospite Guglielmo Marconi,
chissà cosa pensasse il premio Nobel 1909 per la fisica di quei tappeti murali di piastrelle che riportano alla mente case orientaleggianti
e che mutano di colore a seconda dell'incidenza e della intensità della luce che le colpisce.
Fotograficamente raccontare queste stanze è una appassionante sfida tra l'obiettivo ed i riflessi che si generano sulle superfici e che presto, visto il degrado in cui versa la villa, spariranno nell'ombra.