Mi avevano detto che fosse bella, notizia falsa... è bellissima e terribilmente attraente.
Non siamo in Giappone e neppure in qualche altro paese dell'estremo oriente, probabilmente questa villa ha risentito dell'esotismo, tipico della sensibilità del Romanticismo, che raggiunse il suo culmine nella seconda
metà dell'800 ispirandosi proprio al mondo orientale ed all'attrazione per tutto ciò che è estraneo alla propria cultura ed appartiene a terre lontane.
Con passo lieve mi aggiro tra le sue stanze circondato da dipinti, disegni, intagli e intarsi che mi proiettano in un mondo a me sconosciuto, manca solo il suono del Koto.
"Se vai nel sentiero inesplorato, alla fine appariranno infiniti segreti", dice un passaggio del Bushido, il codice degli antichi samurai
ed io quel sentiero sono ansioso di percorrerlo, di afferrare l'ignoto e parlare con lui.
Non ho sostato a lungo in questo luogo per non alterare l'istintiva ed immediata armonia che ho provato entrando, nessuna immagine potrà tradurla essa rimarrà un indefinita piacevole vibrazione.
Riprendo la strada gettando un ultimo sguardo al samurai e lievemento gli sussurro "addio valoroso guerriero, sono sicuro che saprai proteggere te stesso e ciò che ti circonda".