Percorrendo la stretta strada di campagna tra campi coltivati ed ulivi probabilmente non avrei mai gettato lo sguardo su questo parallelepipedo
abbastanza anonimo se la trama delle mura non ricordasse quella delle maglie di alcune squadre di rugby.
La fattoria o meglio la villa fattoria a righe sembrava volesse invitarmi ad entrare ed a questi inviti difficilmente riesco a dire di no.
Tralasciamo lo stato di abbandono ed i segni del passaggio dei moderni barbari, percorriamo i suoi interni in silenzio e rispetto.
Le trame si trasformano da orizzontali a verticali, oblique,
zig zag in un crescendo ipnotico ed avvolgente che spinge gli occhi e la mente a dialogare con esse mentre il tempo sembra rallentare fino a dissolversi.
Esco e riprendo il cammino portando con me una piacevole sensazione di benessere, tranquillità ed appagamento estetico.