Un tuffo nel passato, una nuotata nel blu, un drone, l'esplorazione perfetta a portata di mano in un angolo incantevole.
I sussurri del vento e delle onde si mescolano al silenzio dell'abbandono e tengono in vita la memoria di quella che fu una antica tonnara chiamata del secco per la poca profondità delle acque prospicienti.
Durante la mattanza le reti venivano calate a pochi metri dalla riva per catturare i grossi tonni che in un ancestrale percorso percorrevano la via verso la riproduzione. Si narra che la pesca avvenisse talmente vicino
che il proprietario ed i suoi amici la potevano seguire comodamente seduti sulla terrazza del palazzo.
Adiacente un centro per la lavorazione del pesce del quale si hanno notizie fin dal IV secolo A.C. nelle sue vasche si produceva il Garum il condimento più amato nell'antica Roma.
Questa volta è dura riprendere il cammino, la magia del luogo è tanta e la voglia di fermarsi ancora un poco ad immaginare come si dipanasse il tempo nella tonnara fanno si che l'allontanarmi sia lento, molto lento.