Appena arrivato e guardandomi intorno ho pensato "che bel podere deve essere stato". Non avendo notizia alcuna ed intravedendo i resti di quella che doveva essere la ricchezza degli interni dell'edificio principale come affreschi, grandi e numerosi caminetti, forse una piccola cappella,
mi è venuta in mente la Villa Rustica degli antichi romani, circondata da altri casolari molto modesti adibiti a lavoratori e bestiame.
Un edificio di campagna, dove il proprietario soggiornava per brevi periodi con lo scopo di controllare il lavoro degli schiavi e la bontà dei raccolti. Così come accadde all'antica Roma da qua sono passati i barbari
che insieme all'abbandono hanno stravolto i connotati di quella che probabilmente era la casa padronale di una azienda agricola fiorente.
Attraversare i suoi spazi è un percorso ad ostacoli, in alcuni momenti sembra che voglia raccontare la sua storia ma nessun suono riesce ad emettere tanta la stanchezza che si è accumulata nella sua anima.
Il giro è breve, il pathos è lieve, lasciamo la Villa Rustica non sapendo se quei caminetti torneranno mai più ad addolcire i suoi inverni.