Non vi sono cancelli, recinzioni, finestre e porte semichiuse, telecamere di vigilanza, vicini rompipalle, entrare in questo urbex è bellissimo e
facilissimo basta camminare, camminare e se non avete capito camminare.
Non si sente il peso dello zaino con gli attrezzi fotografici, il drone ed i suoi accessori, lo splendore dei luoghi e del paesaggio offusca la fatica, purifica corpo e spirito.
Molti anni fa qua non si veniva per diletto ma per lavorare duramente percorrendo ogni giorno e con qualsiasi tempo chilometri su chilometri,
rischiando la propria vita per estrarre Ematite, Magnetite, Limonite e Pirite in parole povere il ferro,
ed avendo il salario a cottimo, più estrai più alta sarà la tua paga.
Un lavoro duro che inorgogliva gli abitanti dell'isola fino a quando alla concessionaria Italsider si accorsero che acquistare il ferro in Sud America e Sud Africa fosse più conveniente,
e i siti minerari agli inizi degli anni '80 cominciarono progressivamente a chiudere.
Se fate urbex solamente per poter dire questo posto ce l'ho solo io, se l'adrenalina la trovate solamente nello scavalcare un cancello
o nel penetrare una finestra, qua non venite non è il vostro luogo.
Se invece fate urbex anche per capire e dialogare con gli abbandonati qua sarete i benvenuti, la ruggine ed i ricordi vi aspettano.