L'ho conosciuta che era già anziana, per molti anni l'ho salutata, ci ho parlato ascoltandola almeno due volte al giorno mentre andavo e tornavo dal lavoro.
L'ho vista irraggiata da ogni luce ed ombra, ci siamo scambiati uno sguardo veloce nelle notti più buie e lei mi ha visto felice, arrabbiato, preoccupato, raggiante,
mortificato, esaltato, incantato e disilluso, energico e spossato, sa, anzi sapeva quasi tutto di me.
L'impermanenza è inarrestabile ed un giorno è scomparsa per sempre.
Ora mi capita raramente di passarci davanti ma ogni volta mi volto verso di lei assaporando con gioia ciò che siamo stati.