Una parte della struttura, compresi i forni, è ormai ridotta a cumuli di macerie e quel che resta ancora in piedi è prossimo al definitivo crollo.
Tutto questo insieme all'abbandono di materiali di sconosciuta provenienza ed alla possibile frequentazione da parte di senza tetto sconsigliano in maniera assoluta l'esplorazione di questo luogo,
a poche centinaia di metri da qua nel 2012 avvenne la tragica morte di un camionista sbranato da un gruppo di cani randagi.
Ho cercato, senza riuscirci, di trovare qualche notizia riguardante la fornace di Ponte Biscottino il cui nome deriva da un antico ponte di legno di cui si hanno notizie fin da prima del 1775, posto all'interno di una vasta area paludosa,
malsana e malarica che rendeva difficile e quasi impossibile la vita di coloro che in questa zona nascevano. I nomi delle località circostanti rendono bene l'idea...Guasticce ("lungamente afflitta e guasta dalle acque palustri"),
Mortaiolo (terra di morte), Stagno (Ganghio ovvero palude).
Sembra che l'etimologia derivi da "bis-coccam", forma irregolare di terreno coltivabile sottratto alla palude nella quale,inizialmente, l'unica attività era la raccolta di piante palustri per impagliare sedie o fiaschi, fare stoini o funi.
La mia non normale attrazione per gli enormi capannoni industriali dismessi mi ha spinto ad entrare, l'esplorazione è stata breve ed accorta, ho girovagato al suo interno cercando di ascoltare i suoni che ogni luogo abbandonato offre a chi gli tiene compagnia anche per un veloce momento.