Di questa preziosa gemma dimenticata sulle dolci colline, scoperta per caso qualche tempo fa girovolando con il drone, non ho praticamente notizie e nemmeno sono riuscito ad averle parlando davanti ad un corposo bicchiere di vino rosso
con l'oste di una mescita di un paese vicino.
Una certezza però ce l'ho, qua molti anni fa si è celebrato il diciottesimo compleanno di una ragazza, data che ogni essere umano dovrebbe avere la possibilità di vivere con estrema felicità,
e gli inviti sparsi sopra una mensola, ormai coperti dalla polvere, ne sono inoppugnabile testimonianza.
Il piccolo castello ha vissuto la magica atmosfera di chi, insieme alle amiche ed agli amici, ha festeggiato l'abbandono dell'adolescenza ed il passaggio nel mondo dei "grandi", si possono solo provare ad immaginare la gioia, le speranze ed i progetti che queste mura potrebbero raccontare.
Chissà come si è dipanata l'esistenza di coloro che mostrarono l'invito all'ingresso quella sera di quasi estate di molti anni fa.
Pur avendo le sembianze di un maniero le sue stanze sono abbastanza piccole, riservate ed accoglienti, numerosi indizi fanno pensare che in questo luogo la religione abbia abitato a lungo ed in ogni spazio sono evidenti le sue impronte che insieme
alla bellezza degli interni impongono all'esploratore di osservare con silenzio e rispetto.
Provo una strana sensazione di disagio come quando ti senti fuori posto e non invitato, la sosta è stata breve ma non per questo meno intensa,
riprendo il cammino cercando di ricordare come fu il mio diciottesimo.
Potete seguirci anche su
