Percorrendo la breve sterrata in salita dopo un lieve curva mi appare lo "skyline" del Borgo. Il temporale appena cessato,
il vento e le nuvole creano un set di luce ideale che accarezza le forme degli edifici e ne amplifica silenzio.
Incrocio una giovane coppia e chiedo "Vi è piaciuto?" Lei con un sorriso di comprensione mi guarda e dice "It's nothing... "
Ricambio con lo stesso sorriso e penso "non hai capito [ ... ]", un rapido ciao ed auguro loro buona fortuna.
La costruzione ebbe inizio nel 1939 e deve il suo nome a Domenico Borzellino, un iscritto al partito fascista presumibilmente nato nelle zone vicine ma del quale non si riesce a trovare alcuna notizia.
Come molti altri borghi in Sicilia, edificati nel ventennio, aveva lo scopo di favorire l'insediamento agricolo, evitare lo spopolamento di quelle aree rurali e ridare lustro al meridione.
I lavori ebbero ben presto, per vari motivi, vita difficile e nel 1943 a seguito dell'invasione degli Alleati si arrestarono definitivamente, ogni tentativo di dare un senso a questa struttura
non trovò alcuna risposta, Borgo Borzellino non fu mai veramente abitato.
Tornando verso l'auto mi volto indietro per salutare il borgo e sorrido ripensando a quel "It's nothing", Ahi, le preziose mani rubate alla vanga! (Luigi Gallone 1910-1993)