Mentre provavo ad attraversare lo stretto passaggio nel muro con metà del corpo dentro e l'altra fuori pensavo a due cose: "ci sarà un organo?" e subito dopo "se durante l'esplorazione ingrasso di 20 grammi da qua non esco più".
Tra tutti gli strumenti musicali, oggetti che non conosco assolutamente, l'organo emana per me un fascino magico che, pur non capendone il motivo, mi ha da sempre attratto e continua a farlo tantochè sia che visiti una chiesa attiva che abbandonata
la prima cosa che cerco sono le canne...dell'organo si intende.
La chiesa è piccola e graziosa ed appena entrato volgo il mio sguardo verso la controfacciata nella quale una piccolissima terrazza da ospitalità allo strumento musicale liturgico per eccellenza. Salgo le pericolanti e pericolose scale che portano verso di lui e me lo trovo davanti...inerme, immobile, spogliato di tutto,
hanno svuotato la sua anima e nessuna nota più riempirà la piccola chiesa, eppure mi sembra di sentire una musica, è un Requiem.
L'esplorazione è molto breve ed il pensiero subito corre a come portar fuori il mio corpo riattraversando lo stretto pertugio, male che vada resterò qua a fare qualche giorno di dieta e sono sicuro che il suo suono mi terrà compagnia.