Sarà forse a causa dell'età ormai impregnata dai colori del tramonto ma quando questa scena è apparsa sul mio cellulare, collegato alla videocamera puntata verso l'angolo degli uccelli che ho approntato sulla terrazza di casa,
ho provato una sana invidia verso questo giovane merlo e suo padre ed anche molta nostalgia.
Il cibo era lì sul tronco a facile portata di becco ma nonostante questo il cresciutello merlo continuava a ripetere incessantemente il suo "tsiii" seguito da uno schioccante "ciac-ac-ac-ac...", tipici suoni di agitazione,
per avvertire il genitore che voleva essere imbeccato.
Il maschio non si è fatto pregare e come tutti i genitori che cercano di ritardare l'allontanarsi da loro dei figli ha pensato bene di soddisfare le sue richieste
pur correndo il rischio di viziarlo un poco.
Sono rimasto a guardarli fino a che non sono volati via insieme e felici dopo essersi gustati uno degli ultimi momenti di intimità prima di immergersi nel vortice della vita.
Ho spento la fotocamera, ho chiuso gli occhi ed ho ripercorso l'alba.