Esplorando luoghi ormai quasi dimenticati cercando di raccontarne l'essenza e la storia, la cosa più semplice sarebbe mostrarli nella loro esteriorità e chiamarli con il loro vero nome, nell'urbex, per molteplici ragioni, questo a volte non è possibile.
Mobilia, dipinti, piccoli o grandi oggetti così come le sensazioni provate stimolano la mente dell'esploratore e lo portano a dare un nome a ciò che sta visitando, perchè tutto ciò che esiste ha un nome.
La primavera ha cominciato a lasciare le sue tracce, percorrere senza fretta i lievi sentieri collinari dove la natura impone il suo silenzio è come fermare il tempo ed è proprio qua che costui ha trovato riposo.
Un pittore, sua moglie ed una numerosa famiglia hanno animato le stanze di questa villa circondati da amici, anch'essi pittori o critici, insieme provavano a dar vita ad una nuova forma di espressione pittorica e chissà quali mai interminabili
ed appassionate discussioni, bozzetti e schizzi creati e subito dopo distrutti, elogi e disapprovazioni potrebbero raccontare queste mura.
Anche se sono un perfetto ignorante in materia mi avrebbe fatto molto piacere essere tra gli invitati, sarei rimasto in silenzio ad ascoltare, cercando di capire.
Attraverso con assoluto rispetto i suoi spazi, la luce rimbalza e penetra nei colori di pareti e soffitti riempendo l'atmosfera di immaginarie solide forme, non ci sono quadri o pennelli ma credo proprio di aver trovato il nome giusto, la villa del pittore.
Con la stessa delicatezza che mi ha accompagnato durante la breve esplorazione mi accingo ad uscire, riprenderò il cammino seguendo le tracce della primavera.
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