La villa del farmacista

Non è stato difficile dare un nome a questa struttura imponente ed enorme formata in origine da due case coloniche e poi trasformata in residenza patrizia, la villa del farmacista.

Stanze con scaffali ed armadi pieni di contenitori di farmaci pronti per l'uso, scadenza da controllare, e sostanze per la preparazione galenica di questi si alternano senza regola ad altre ricolme di testi di chimica farmaceutica e di medicina, moltissimi libri e riviste in varie lingue sparsi ovunque, locali con botti di vino confinano con salottini nei quali i tasti di struggenti pianoforti da molto tempo non sono più accarezzati da agili mani, grandi camere e locali sommersi da una moltitudine di oggetti accatastati.

E' facile perdersi in questo labirinto di storie e di esistenze e lasciare libera l'immaginazione che dimora nel viandante dell'abbandono.

E' questo uno dei pochissimi luoghi che ho visitato due volte, in pieno inverno ed in piena estate, e devo dire che nonostante la doppia esplorazione le fotografie che ho portato a casa non mi soddisfano pienamente, questa volta la selezione è stata veramente difficile.
Probabilmente per il caos, dovuto a montagne di oggetti disseminati ovunque a casaccio, non sono riuscito a trovare delle inquadrature che rendessero il racconto visivo piacevole ed intrigante.

Se la prima volta abbandonai per il freddo questa volta è il torrido caldo che consiglia di riprendere il cammino, fradicio di sudore lascio per sempre la villa del farmacista, non porterò con me memorabili immagini fotografiche ma poco importa, le piacevoli sensazioni provate riempiranno a lungo il mio spirito.