La porta del salone con dei vetri colorati a forma di rombi è la principessa, dirige e decide i colori e le sue dominanti, i riflessi, le luci e le ombre, basta poco per lasciarsi avvolgere nella sua spirale e giocare con lei.
Poco è rimasto all'interno di questa villa circondata da assolati campi coltivati e le cui ormai spoglie stanze fanno fatica a raccontare la loro storia, tutto si svolge e ruota attorno alle forme geometriche che colpiscono
il viandante dell'abbandono appena varcata la soglia e lo accompagnano, come fossero guide turistiche, nella sua esplorazione.
Non ho molte notizie, in immagini di altri che ci hanno preceduto erano ancora presenti delle attrezzature da dentista compresa la poltrona ed un enorme ventaglio rosa adagiato sul cassettone del salotto, tutto è sparito, volato via con chi sceglie questi luoghi non per raccontarne l'essenza
ma per sbarcare il proprio lunario.
La visita è piacevole e per chi ama la composizione fotografica e si diverte a parlare con la luce il tempo scorre lieve insieme alle emozioni che in ogni luogo abbandonato contagiano sempre chi attraversa i suoi spazi
La mattinata è stata lunga ed il giro proficuo, riprendiamo la via del ritorno con un paio di luoghi visitati, un bel due su due che giustifica i molti chilometri percorsi.
Accosto con cura la porta del salone della Villa dei Rombi, esco e mi sento piacevolmente addosso i suo colori.
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