Non è un urbex per il quale si debba fare appositamente centinaia di km ma trovandomi in zona non mi sono negato una visita per ammirare alcuni soffitti magistralmente affrescati
dal pittore locale Clemente Salsa (1885-1979) e poi, avendo "per caso" con me un drone, l'ho esplorata dall'alto e goduto dello spettacolo che offrono i suoi 8 splendidi comignoli.
Le notizie stavolta sono veramente poche e confuse, non si sa se sia mai stata abitata, forse un albergo, quello che è certo sono i segni interni di tentativi non vecchissimi di restauro, compresi i camini sul tetto, mai terminati.
Tra i viandanti dell'abbandono è conosciuta come Villa Libarna ed anche l'origine del nome non è ben chiara ma essendo abbastanza vicino ai resti della antica città romana di Libarna nata nel II secolo A.C.
sulla riva sinistra del fiume Scrivia, ed il cui parco archeologico è visitabile, viene da pensare che qualcuno si sia ispirato proprio a questa,
sicuramente non aveva un drone altrimenti sarebbe stato naturale chiamarla la villa degli otto comignoli.
L'esplorazione è veramente brevissima ed è difficile cercare di ascoltare la sua storia della quale non ho trovato alcun indizio da nessuna parte ed allora dopo averla ammirata anche a volo di uccello, riprendo in silenzio il cammino.