Credo proprio che il vecchio consiglio "telefonate sempre prima di tornare a casa in anticipo" mai come questa volta avrebbe potuto salvare Villa Cerri, dal nome di Pietro Cerri facoltoso imprenditore della zona
che la fece costruire sul finire degli anni venti, dall'alone di amore e tradimenti che accompagna la sua storia.
La leggenda racconta che in una calda sera d'estate del 1912 tornando prima del previsto a casa dopo un infruttuosa battuta di caccia il proprietario trovò,
nella graziosa torretta con i vetri colorati, la bellissima moglie tra le forti braccia del giovane ed aitante stalliere della tenuta.
Accecato dalla gelosia e dall'invidia l'uomo sparò ai due uccidendoli e poi riservò l'ultima cartuccia rimastagli per se stesso,
maledicendo i due amanti e pronunciando poco prima di morire la famosa frase "una telefonata ci avrebbe allungato la vita".
Una vicenda intrisa di mistero e di sangue, peccato solo che la graziosa villa in stile neo liberty sia stata costruita quasi venti anni dopo gli accadimenti amorosi, come dimostra una cartolina datata 1931 pochi mesi dopo la sua inaugurazione e che ritrae sulla porta di ingresso proprio il proprietario vivo e vegeto.
A distanza di molti anni la Villa degli amanti maledetti conserva intatto, suo malgrado, il "macabro fascino" che la circonda e forse non è un caso che giaccia tuttora solitaria ed immersa nel silenzio.
La giornata è stata impegnativa, la luce di un freddo ed oscuro pomeriggio autunnale sta rapidamente dissolvendosi ed i molti km percorsi chiedono con insistenza di essere nuovamente affrontati.
Salgo in auto ed il mio sguardo corre verso l'affascinante torretta dai vetri colorati, luogo ideale per amare ed essere amati non dimenticando di tenere il telefono acceso...