La casa di Babbo Natale


Aspetta paziente molte letterine



Luogo: XAnno di costruzione: NDAnno di abbandono: NDStato attuale: Degrado, pericolo++++

Fitta, prorompente, buia, a tratti talmente iridescente che plasma e modifica secondo i propri gusti la luce di un sole sfrenato alto nel cielo, così è la vegetazione che ormai ingloba questa vecchia casa agricola dove mi accoglie un consunto e logoro pupazzo di Babbo Natale, credo proprio che abiti qua.

Stanze che raccontano una storia antica fatta di lavoro, fatica e pochi guadagni ma nella quale si percepisce in maniera netta la serenità e l’armonia che attraversavano i suoi abitanti, qua dentro non manca niente se non il superfluo e sappiamo bene che la felicità è solo e sempre dentro noi stessi.

Avrei potuto chiamarla la casa delle dominanti, frenate la vostra fervida immaginazione…sto semplicemente parlando di colori.
Non era difficile immaginare che fotografare questo luogo sarebbe stato molto difficile, le dominanti sono dovunque, rimbalzano nelle piccole e basse stanze, cangiano le mura, impregnano a loro piacimento i mobili e gli oggetti accatastati che rendono estremamente difficile scegliere l’inquadratura e per una volta sono stato ben felice di aver dimenticato il fidato treppiede nell’auto.

C’è molto vento e la traballante grande porta di ingresso oscilla minacciosa con i suoi enormi chiodi che trapassano il legno e guardano avidi il viandante dell’abbandono che è passato per ascoltare una storia e salutare l’ormai unico abitante, Babbo Natale ed i suoi peluches.

Non guardo mai nel monitor della macchina fotografica le foto che ho appena scattato e tantomeno l’ho fatto questa volta, le dominanti me le porterò tranquillamente a casa ma sarà la magia delle sensazioni che ho respirato qua dentro che renderà lieve il lungo percorso di ritorno che mi aspetta.



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