Spesso si sente dire "già che passavo di lì, mi sono fermato", ebbene io dopo quasi tre ore di macchina non posso affermare la stessa cosa, però avevo i croccantini sia per cani che per gatti...
Entrando nella casetta mi viene in mente il silenzio che sentivo quando tornando a casa non trovavo Rolf, il nostro magnifico ed assolutamente anarchico pastore tedesco, nè nel giardino nè sul sedile dell'altra auto ed allora vi era un solo luogo dove il "bulletto" di Tirrenia non provocava nessun rumore: il letto, il nostro letto.
In genere a me, che se potessi non toccherei neppure il pavimento, da molto fastidio entrare in un luogo abbandonato e constatare che qualcuno è passato di là creando ad arte un set da ripresa, ma questa volta la sensazione è stata veramente diversa ed intrigante.
Nella camera da letto sei peluches, ai quali l'abbandono ed il tempo hanno donato un piacevole aspetto trasandato, mi osservano con gioia e sembrano sussurrare "aspettavamo proprio te, hai portato i croccantini?".
Non conosco assolutamente niente della storia di questa piccola casa ormai totalmente immersa nel proprio e definitivo tramonto ma non riesco a provare tristezza o malinconia, i sei abitanti la irraggiano ancora di un atmosfera felice e sostare con loro restando a guardarli riempie il mio spirito di antichi e piacevoli sapori.
Come sempre faccio la mia permanenza dentro la casa è veramente breve, lascio i croccantini sul pavimento e mi allontano ma voltandomi indietro per un ultimo saluto sono certo di aver visto le code muoversi.
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