Fornace Penna


Lo stabilimento bruciato, la cattedrale sopra la scogliera


online ottobre 2024

Luogo: SiciliaAnno di costruzione: 1912Anno di abbandono: 1924Stato attuale: Degrado, estremamente pericoloso

Era la notte del 26 gennaio 1924 quando un incendio doloso, i cui responsabili non sono mai stati identificati, distrusse completamente la Fornace Penna inaugurata solamente 12 anni prima.

Dopo il terribile terremoto di Messina del 1908 ci si rese conto che la domanda di materiale per la ricostruzione era altissima e il barone Penna di Portosalvo incaricò l'ing Ignazio Emmolo di progettare e costruire quella che sarebbe diventata il maestoso simbolo dell'architettura industriale applicata ai Forni Hoffman a sedici camere.

Vista dall'alto assomiglia più ad una antica chiesa che ad una fabbrica, la sua alta ciminiera ad un campanile tanto che nel 2004 il critico d'arte Vittorio Sgarbi la definì "Una basilica laica in riva al mare".

La fornace impiegava un centinaio di persone dei ceti più bassi, per lo più giovanissimi ed era in grado di produrre laterizi di ogni tipo riuscendo a sfornare diecimila pezzi al giorno tra mattoni, tegole e grondaie che venivano vendute in molti paesi mediterranei, contribuendo così al benessere economico della zona.

La struttura è estremamente pericolosa e ne sconsiglio assolutamente la visita, ma l'energia che ancora emana crea nel viandante dell'abbandono delle oniriche sensazioni che invitano alla sosta e non è difficile lasciar viaggiare l'immaginazione e tornare indietro nel tempo.

"U sabbilimientu bruciatu" la chiamano i locali e l'irresistibile fascino delle sue rovine ha fatto si che diventasse "La Mànnara" in diversi episodi del Commissario Montalbano.

Vorrei veramente non riprendere il cammino e restare a lungo ad ammirarla così bianca ed imponente troneggiare sulla costa salutando i naviganti ed aspettando un alba che offuschi il tramonto definitivo verso il quale è inesorabilmente diretta.



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