La villa della grande Muraglia


Ormai uno sbiadito sapore d'oriente


online febbraio 2025

Luogo: XAnno di costruzione: NDAnno di abbandono: NDStato attuale: Degrado

"Boia dé, di cinese un c’è rimasto nemmeno ir covid."
(Per chi fosse "appassionata/o/*" di lingua labronica ricordo che il si scrive rigorosamente con l'accento chiuso)

Perdonatemi la battuta ma provengo dalla città della Toscana famosa per l’arguta e dissacratoria ironia e per il suo spirito schietto e sincero e dopo aver esplorato questa enorme dimora mi è sgorgata fluida e naturale.

Chi mi ha preceduto l’ha chiamata la Villa della grande muraglia in quanto al suo interno si trovavano numerosi oggetti, mobili, dipinti, lanterne, vestiti, libri e via dicendo che richiamavano l’oriente e quella tendenza di metà ottocento, chiamata esotismo, che portò molte persone ad appassionarsi al mondo orientale ed all'attrazione per tutto ciò che fosse estraneo alla propria cultura ed appartenesse a terre lontane.

Non saprò mai perché è stato scelto di evocare la Cina piuttosto che il Giappone, il Vietnam od altri paesi della zona, resta il fatto che di tutto sono rimaste labili tracce e non saprò mai se questo sia dovuto ai saccheggi compiuti dai soliti stolti "boia dé beh mi gollettóni e storcióni" (forte colpo alla gola colpendola tra pollice e indice della mano e violento scapaccione) oppure a legittimi eredi che hanno trasferito in luoghi sicuri gli oggetti.

In tutta onestà devo dire che non sono stato particolarmente coinvolto da questa esplorazione. La villa o meglio il palazzo, è esternamente abbastanza anonima, ed i suoi interni forse per la presenza di una luce non proprio fortunata ed una mia non giusta predisposizione non mi hanno regalato forti sensazioni emotive, diciamo che non siamo entrati reciprocamente in sintonia.

Allontanandomi per sempre non vado però via da solo.

Porto con me la piacevole emozione che mi hanno offerto le molteplici e colme librerie, il pianoforte, gli spartiti musicali sparsi un po' ovunque, le tempere, i pennelli e le tele quasi finite che mostrano chiaramente come arte e cultura fossero patrimonio intrinseco delle esistenze che qua hanno calpestato i vecchi pavimenti ed accarezzato con passione quei sapori d’oriente dei quali ormai è rimasto, purtroppo, solo uno sbiadito ricordo.



Immagine per lasciare un commento