Talmente anonima ed irrilevante esternamente quanto intrigante ed affascinante al suo interno dove la ricchezza delle pitture che decorano le volte e l'abside fa da cornice alle lapidi di molti membri della famiglia Tommasi
che qua scorrono il loro riposo eterno.
Una famiglia livornese che ha generato tre importanti pittori tardo e post macchiaioli come Adolfo e Ludovico e naturalisti della scuola di Torre del Lago come Angiolo la cui salma è stata l'ultima tumulazione avvenuta all'interno della cappella.
Acquistata nella prima metà dell'Ottocento dai Tommasi venne da questi completamente restaurata e completata con i bellissimi affreschi che ancora riescono a splendere nonostante gli anni di abbandono e di degrado e mi piace
credere che fu per intercessione divina che evitò di essere abbattuta negli anni Ottanta del Novecento a seguito della formazione nella zona di un vasto insediamento industriale e artigianale.
Al suo interno silenzio e misticismo regnano incontrastati e rendono incline l'esploratore alla esistenziale riflessione sul mistero della morte e sull'incomprensibile perchè dell'abbandono.
Il caldo ed arancione sole del tramonto filtra dai pochi pertugi e variamente colpisce i colori delle pitture generando sopra le pareti surreali ritagli di ombre, è giunto il momento di andare e la destinazione mi è ben nota.
Un tuffo nel mare davanti le scogliere del Romito al calasole è un esperienza che almeno una volta nella vita tutti dovrebbero provare.